Ottimizzazione e potenziamento delle risorse
Politica di recupero perdite
Una corretta politica di recupero delle perdite non può discostarsi da un serio programma annuale di risanamento e potenziamento delle reti acquedottistiche in quei tratti ove il cattivo stato di conservazione delle tubazioni impedisce una normale erogazione all’utenza. Peraltro, aspetto non trascurabile è l’economia di gestione che può derivare da tali investimenti, grazie sia al recupero delle perdite, sia alla diminuzione degli interventi di manutenzione delle condotte.
Al raggiungimento di tali risultati, è diretto il tentativo di razionalizzare il funzionamento e la gestione delle reti di distribuzione inserendo, nei nodi interessati, nuovi organi di manovra e regolamentazione.
Distrettualizzazione
Il perseguimento degli obiettivi della politica di recupero delle perdite ha spinto Aset S.p.A. a sperimentare nuove tecnologie per la progettazione di meccanismi di regolazione delle portate e delle pressioni applicati a sistemi idraulicamente distrettualizzati.
Il progetto realizzato da Aset S.p.A. in collaborazione con ditte specializzate nel settore, partendo da uno studio teorico, cui è seguita un’attenta fase di sperimentazione sul campo, ha prodotto un sistema che consente l’autoregolazione della pressione all’interno di sezioni di rete idrica (denominate distretti), appartenenti agli impianti di distribuzione dell’acqua potabile. Semplificando, il concetto alla base dei meccanismi applicati è quello secondo il quale, in una tubazione idrica, a pressione minore, corrisponde minor flusso e quindi minor consumo di acqua.
Il processo che si determina all’interno di condutture afferenti ad ogni singolo distretto è volto a raggiungere i seguenti scopi:
- riduzione sensibile delle perdite di acqua causate dal normale stato dell’impianto (dovute a fessure nelle tubazioni, perdite nei giunti, ecc.)
- riduzione sensibile della frazione del consumo di acqua da parte dell’utente finale che va sprecato
- riduzione dello stress delle tubazioni e conseguentemente della possibilità di creare nuove fessurazioni
- riduzione dei consumi energetici
La riduzione della pressione nella tubazione di ingresso al distretto (Foto n.1), modulata in relazione al valore prestabilito della pressione periferica minima da mantenere, ossia in funzione dell’andamento giornaliero dei volumi di consumo idrico e dei punti di erogazione più sfavorevoli da raggiungere, ha permesso di ottenere risultati positivi in relazione agli obiettivi prefissi.
Telelettura
La telelettura applicata alle utenze idriche è una gestione avanzata dei contatori idrici che, oltre a consentire la lettura dei consumi a distanza, permette di individuare tempestivamente la presenza di perdite nella rete pubblica e negli impianti privati.
Nel 2005, è stato lanciato il primo progetto sperimentale di distretto nel quartiere di Fano denominato “Fano 2”, con l’interessamento di n. 58 contatori di utenza e n. 3 di rete.
Alla luce dei risultati ottenuti, nel 2008, il progetto è stato esteso ai quartieri di Fano denominati “Vallato”e “Colonna” e parzialmente in via Fiume, coinvolgendo un totale di n. 852 contatori di utenza e n. 7 di rete. Nel 2010, sono stati inclusi nel programma di telelettura ulteriori n. 700 contatori circa ubicati nella zona nuova del quartiere “Sant’Orso” e nel quartiere di “Tre Ponti”.
Nel corso dell’anno 2012, è previsto un ulteriore estendimento del progetto al quartiere di “Sant’Orso Vecchio” (n. 1200 contatori circa) al termine del quale le utenze telelette raggiungeranno circa il 15% delle utenze totali.
Il sistema di telelettura permette di leggere da remoto i contatori allacciati alla rete. Il funzionamento si basa sull’applicazione al normale contatore di utenza di un dispositivo lancia impulsi (Quadraplus – vedi foto n. 2) che contiene al suo interno una memoria collegata ad una centralina (Multireader C - vedi foto n. 3), posizionata all’interno di ciascuna nicchia di alloggiamento dei contatori. La centralina trasmette dati al ripetitore collocato nelle vicinanze, applicato ad un palo della pubblica illuminazione (vedi foto n. 4). Il ripetitore, a sua volta, trasmette tali dati al concentratore (Multireader G – vedi foto n. 5) il quale è dotato al suo interno di un modem in collegamento con la centrale di rilevazione. Ogni qualvolta dalle centrale s’intendano rilevare le teleletture, collegandosi al modem, si invia un segnale ai vari dispositivi connessi il quale attiva il flusso di dati di ritorno.
La contabilizzazione delle perdite avviene mediante un dispositivo collegato all’ingresso del distretto che misura l’acqua in entrata. Il volume della perdita all’interno del distretto si rileva per differenza tra il quantitativo di acqua misurata dal dispositivo all’ingresso nel distretto e l’acqua complessivamente registrata dai contatori di utenza nello stesso.
Riguardo ai timori legati ai possibili effetti sulla salute dell’uomo generati dall’esposizione a campi elettromagnetici che le comunicazioni bidirezionali wi-fi potrebbero indurre e quindi sull’utilizzo delle tecnologie applicate agli smart meter, è opportuno evidenziare che i monitoraggi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) sugli apparati per la trasmissione wireless dei dati relativi al consumo idrico hanno evidenziato il pieno rispetto dei limiti di esposizione previsti dalla legge, del valore di attenzione, dell’obiettivo di qualità e dei divieti di installazione.
Presentazione del progetto Aset di telelettura - "Accadueo 2012" di Ferrara.
Riduzione degli sprechi
Aset S.p.A. è impegnata in prima persona nella promozione della cultura del risparmio idrico attraverso la partecipazione a campagne e ad eventi espressamente dedicati (http://www.asetservizi.it/Campagne-ed-Eventi.364.0.html.) e soprattutto attraverso la continua informazione all’utenza sulla qualità dell’acqua erogata dalle reti di distribuzione gestite direttamente.
L’acqua, bene prezioso ed indispensabile a tutte le attività umane, non è infinita, non è facile da procurarsi e qualsiasi forma di purificazione finalizzata a renderla potabile è molto costosa. Ridurre gli sprechi diventa, pertanto, un imperativo categorico.
In tal senso, tra le varie misure da adottare, si ricorda:
- il rispetto dell’ordinanza sindacale di divieto di innaffiamento in vigore;
- il ricircolo dell’acqua in uso in tutte le fontane ornamentali cittadine;
- il ricircolo dell’acqua in tutte quelle forme private in cui non è indispensabile che l’acqua utilizzata sia potabile.