Il ciclo dell'acqua
Sulla terra, l’acqua presente è sempre la stessa da 4 miliardi di anni e la si può trovare in tutti e tre gli stati della materia: solido, liquido e aeriforme. Le temperature presenti nelle varie aree della terra ne condizionano lo stato, ma il motore che le permette di muoversi su tutta la superficie del pianeta è proprio il calore.
A causa del calore, da mari e oceani si innalza la maggior parte del vapore acqueo presente nella nostra atmosfera (evaporazione). Pozzanghere, piccoli corsi d’acqua, stagni e pozze e persino le foglie e gli animali fanno la loro parte, seppur piccola, nella produzione di vapore acqueo.
Il vapore sale verso l’alto e trova strati di aria fredda. Questi ne provocano la condensazione in minuscole goccioline, che rimangono sospese nell’aria e, aggregandosi, formano le nubi (condensazione).
I venti trascinano le nuvole anche per migliaia di chilometri attraverso mari e continenti. Quando queste goccioline aumentano di dimensione, cade la pioggia o la neve a seconda della temperatura (precipitazione).
L’acqua, una volta caduta al suolo, può prendere due strade, in base alla tipologia di terreno su cui precipita e al suo grado di pendenza. Se la pioggia cade su un suolo permeabile, una buona parte dell’acqua lo attraversa e penetra nel sottosuolo, fermandosi solo quando trova strati di suolo impermeabili. Così hanno origine le falde acquifere. Quando invece il suolo è impermeabile, una parte dell’acqua scorre sulla superficie della terra, in base al grado di pendenza che incontra, dando origine a fossi, torrenti, fiumi e laghi. Questi, a loro volta scorrono o alimentano corsi d’acqua che raggiungono la costa, facendo ritorno nel mare o negli oceani.
Da qui il ciclo riparte.