Potabilizzatore Torno

Quali processi sono necessari per far arrivare l’acqua nei nostri bicchieri, così limpida, pulita, pura e sicura per il consumo umano? L’acqua per essere utilizzata dall’uomo deve passare attraverso un impianto di potabilizzazione (potabilizzatore) ed essere analizzata e conforme a valori specifici. L’impianto che serve la zona di Fano si trova presso località di Torno mentre il potabilizzazione di San Francesco di Saltara, presso località Ponte degli Alberi, serve la zona di Pesaro.

Nel territorio del Comune di Fano, l’acqua potabile distribuita all’utenza dalle reti dell’acquedotto è il risultato finale della miscelazione, effettuata in appositi invasi, di due fonti di approvvigionamento quella superficiale e da acque profonde. Perché non utilizzare l’acqua di falda per il consumo umano nella nostra zona? Le analisi della sua qualità hanno purtroppo rivelato un’eccessiva presenza di nitrati, causata probabilmente dalla fertilizzazione agricola. Per risolvere il problema, l’Amministrazione ha costruito l’impianto di potabilizzazione di Torno.

Il complesso di Torno e Cerbara è costituito da:

  1. Opere di presa del fiume Metauro
  2. Impianto di trattamento primario
  3. Impianto di potabilizzazione
  4. Pozzi di rialimentazione della falda
  5. Pozzi di prelievo (produttivi) dalla falda
  6. Serbatoi di stoccaggio

Le opere di presa o captazione (1), composte da un sistema di pompaggio e di sollevamento, si trovano in corrispondenza della traversa di “Cerbara”, posta sul fiume Metauro, in subalveo, ovvero a circa 2 metri di profondità dal fondo del fiume, detto anche letto.

L’impianto di trattamento primario (2), che svolge le operazioni di pretrattamento, disinfezione e controllo delle acque si trova vicino alle opere di presa, in zona “Cerbara”. Un flocculante, sostanza usata per rapprendere in fiocchi le particelle presenti nell’acqua, viene aggiunto alle acque stesse, prelevate dalle pompe. L’acqua così trattata viene spinta attraverso cinque coppie di filtri a sabbia di quarzo del diametro di 1600 mm e disinfettata con clorazione, aggiungendo cioè del cloro.

Non tutta l’acqua così trattata fluisce verso il potabilizzatore di Torno: una parte viene immessa in falda (4). L’acqua restante che va verso il potabilizzatore (3) attraversa prima una struttura di cemento a sezione cilindrica (il sedimentatore) per renderla meno torbida per poi arrivare a una batteria di filtri a sabbia e di filtri a carbone. I filtri a sabbia ne perfezionano la chiarificazione, quelli a carbone assorbono le sostanze organiche solubili eventualmente presenti.

L’acqua che è stata immessa in falda ha il compito di far abbassare, diluendola, la concentrazione dei nitrati. I pozzi di prelievo (5) si trovano nei pressi dei pozzi di rialimentazione e consentono di prelevare l’acqua della falda, che ora grazie alla diluizione ha bassa concentrazione di nitrati.

Le acque che arrivano dall’impianto di potabilizzazione e dai pozzi di prelievo finiscono in un serbatoio (6) e poi andranno al serbatoio principale di Monte Illuminato (Centinarola) dove verranno miscelate con tutte le altre acque, sia dei pozzi comunali che del potabilizzatore di S. Francesco di Saltara, per essere poi messe in rete, dopo essere state nuovamente controllate.